Le Droghe

Le droghe
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L’arbusto della coca (Erythroxylon coca), da cui si estrae il potente principio attivo chiamato cocaina, cresce spontaneamente nei climi caldo umidi tropicali delle Ande nell’America meridionale (Ecuador, Colombia, Bolivia, Perù, Cile e Brasile). Dopo la raffinazione chimica si presenta, nella maggior parte dei casi, in polvere cristallina, bianca e inodore. Si assume per via nasale, fumandola, o iniettandola. Ha effetti collaterali devastanti : la persona che ne abusa può perdere la ragione, avere il cervello rovinato, avere manie ed idee fisse che la portano a vivere una dimensione irreale, con sintomi paranoici. Tutte le droghe sono devastanti ma la cocaina resta la più ingannevole. Per il fatto di non dare una astinenza dolorosa il cocainomane è convinto di poterla “controllare” ma la realtà è molto diversa. Piano piano l’assunzione diventa giornaliera e la quantità aumenta e il cocainomane rimane intrappolato senza neanche rendersene conto. Irascibilità, apatia, depressione e paranoie sono sintomi di assunzione prolungata nel tempo.

L’alcolismo è la più antica e diffusa dipendenza nel mondo occidentale. In Italia il problema é stimato come presente in un 4% della popolazione generale. I rischi dell’abuso di alcol sono gastriti, ulcere, epatiti, tumori, cirrosi; si stima che l’alcol in Italia causi almeno 17.000 decessi l’anno tra cirrosi, tumori, incidenti stradali e suicidi. L’alcol è una droga ed un veleno per il corpo. Proprio come qualsiasi altra droga, l’alcol annienta le vitamine presenti nel corpo è così una persona si sente stanca, dopo aver bevuto. Questo è ciò che causano i postumi di una sbornia. Il corpo ha bisogno di vitamine per vivere. Ogni volta che si assumono droghe, queste “bruciano” le vitamine presenti nel corpo e provocano malesseri. Se si persiste nell’assumere droghe per sentirsi meglio il problema peggiora sempre più.

Fu sintetizzata per la prima volta, nel 1874, da un ricercatore inglese C.R. Wright e prodotta industrialmente dalla casa farmaceutica tedesca Bayer, nel 1898, come farmaco per cura della dipendenza da morfina, ha un effetto sedativo. E’ un derivato della morfina ed è una droga molto potente. Si può iniettare tramite endovena, sniffare o inalare respirando i fumi della combustione della sostanza.
Dopo breve tempo da forte astinenza e il tossicodipendente è costretto, per avere gli stessi effetti, ad aumentare la quantità da assumere con conseguenze a volte mortali. L’eroinomane perde ogni valore etico morale e assume atteggiamenti verso la propria famiglia e con le persone in generale e tende ad isolarsi sempre di più arrivando ad un degrado a dir poco inimmaginabile.

La ketamina è un anestetico dissociativo per uso umano e veterinario. È commercializzata in Italia con i nomi di Ketalar, Ketanest e Ketaset ed in ambito umano è classificato come Farmaco “H” e dovrebbe essere utilizzata esclusivamente in ambiente ospedaliero da un anestesista-rianimatore. Come tutti i farmaci neuro e psicolettici se ne può fare abuso ed uso voluttuario, vietato e sanzionato dalla Legge, come sostanza stupefacente.

Termine generico per definire tutte le medicine che hanno effetti psicoattivi: farmaci stimolanti,antidepressivi, dimagranti, analgesici, tranquillanti, ipnotici ecc.

La canapa indiana (cannabis indica) è una pianta dell’Asia Centrale, delle zone tropicali e temperate, ormai coltivata in tutto il pianeta. Dalla canapa indiana si estraggono la marijuana e l’haschish che hanno una blanda azione euforizzante ed allucinoggena seguita da stati di profondo malessere fisico e psicologico. La marijuana è una miscela di foglie, fiori e steli della canapa indiana, l’haschish è ottenuto dall’impasto della resina della cannabis, estratta dal polline dei suoi fiori, con grasso animale o miele. Le parti utilizzate con maggior principio attivo, sono le infiorescenze e le foglie, i cannabinoli. Proprio per questo l’haschish ha effetti stupefacenti molto più forti rispetto alla marijuana. Il più importante principio attivo della cannabis è il tetraidrocannabitolo (THC) il quale, oltre a bruciare levitamine e i minerali presenti nell’organismo intorpidisce il sistema nervoso intaccando cervello e nervi.

La canapa indiana (cannabis indica) è una pianta dell’Asia Centrale, delle zone tropicali e temperate, ormai coltivata in tutto il pianeta. Dalla canapa indiana si estraggono la marijuana e l’haschish che hanno una blanda azione euforizzante ed allucinoggena seguita da stati di profondo malessere fisico e psicologico. La marijuana è una miscela di foglie, fiori e steli della canapa indiana, l’haschish è ottenuto dall’impasto della resina della cannabis, estratta dal polline dei suoi fiori, con grasso animale o miele. Le parti utilizzate con maggior principio attivo, sono le infiorescenze e le foglie, i cannabinoli. Proprio per questo l’haschish ha effetti stupefacenti molto più forti rispetto alla marijuana. Il più importante principio attivo della cannabis è il tetraidrocannabitolo (THC) il quale, oltre a bruciare levitamine e i minerali presenti nell’organismo intorpidisce il sistema nervoso intaccando cervello e nervi.

Il Crack è un derivato della cocaina,ottenuto chimicamente con l’uso di ammoniaca o bicarbonato,trasformata quindi in cristalli e fumati con apposite pipe “waterpipe”, droga decisamente molto più pericolosa della cocaina al suo stadio iniziale

E’ una sostanza in grado di alterare il sistema nervoso e la sfera percettiva-sensoriale della persona(psichedelica). E’ un potente allucinogeno, molto pericoloso, con effetti collaterali pericolosi e a volte permanenti.
E’ in grado di distorcere la realtà creando suoni, immagini e percezioni inesistenti.Dal momento dell’assunzione gli effetti arrivano dopo circa 30 minuti e possono durare per molte ore. Il consumatore di LSD presenta spesso stati di ansia continua, non riesce a controllare i propri pensieri e spesso i danni psichiatrici sono irreversibili.

Oppiaceo sintetico usato come sostitutivo dell’eroina ma con effetti collaterali davvero devastanti. Un uso prolungato di questa sostanza provoca un forte assorbimento per il quale l’astinenza diventa lunga e dolorosa. Ha effetti collaterali dando problemi al fegato, ai reni e la persona tende a gonfiarsi con il passare del tempo. Il tossicodipendente da metadone si sente in trappola e non riesce ad avere rapporti sociali soddisfacenti e spesso cade in depressione. Un consumo prolungato provoca danni al fegato, ai reni e così via. Un’overdose o una combinazione con altre droghe, provoca la morte. Inventato per curare gli eroinomani, è in realtà molto peggio e di nessuna utilità curativa.

Principio attivo ricavato dall’oppio, questo narcotico viene usato in medicina come potente antidolorifico . Un uso prolungato determina una forte dipendenza e le reazioni da sospensione sono le stesse degli altri oppiacei.

Diventato di moda negli ultimi anni il popper (nitrito di amile o di butile), viene assunto prima dei rapporti sessuali in quanto funge da vasodilatatore e altera le percezioni. In origine nasce come sostanza in grado di curare malattie del cuore e il suo uso , se preso in concomitanza con altri farmaci tipo viagra o altre droghe tipo cocaina è molto pericoloso. Gli effetti durano pochi minuti e fanno scendere bruscamente la pressione causando a volte mal di testa. La sua pericolosità è anche dovuta al fatto che facendo diminuire la lucidità, si tende ad avere rapporti sessuali non protetti con gravi rischi di malattie trasmissibili.

Questa droga ha raggiunto il massimo della popolarità negli anni 80. L’ecstasy era diventata una sostanza molto usata tra quelli che maniacalmente cercavano e cercano l’esasp era zione del divertimento nelle discoteche, nelle feste private e nei locali notturni, perché conferisce euforia e possiede una potente azione eccitante. Le manifestazioni collaterali sono tanto acute quanto momentanee. In una persona labile, si possono scatenare fenomeni di grave dissociazione e turbamenti psichici. Uno dei rischi prodotti da questa
droga sull’individuo che ne abusa è un delirio di onnipotenza, per molti aspetti simile a quello determinato dalla cocaina. Gli allucinogeni rimescolano immagini mentali in modo caotico. Ci si può trovare in una situazione paurosa oppure triste o drammatica, sperimentata in passato, e restarci dentro senza nemmeno accorgersene. Ne possono seguire sensazioni permanenti di paura, tristezza ed altre ancora che non hanno niente a che vedere con l’ambiente e le persone del presente.

E’ un derivato dell’eroina con una quantità di principio attivo piuttosto bassa, nato di recente sul mercato illegale per una certa fascia di consumatori: quelli che si “impasticcano” con gli psicostimolanti. Dopo una notte in ecstasy, il cobret calma e rilassa. E’ una polvere marroncina che si fuma o si inala. I pericoli però sono esattamente quelli dell’eroina.

Le anfetamine sono sostanze stimolanti utilizzate in guerra per aumentare la capacità di concentrazione e la rapidità di riflesso dei soldati. Sotto il nome di Simpamina venivano utilizzate dagli studenti negli anni ’60 per aumentare la capacità di studio diminuendo la fatica, sono state usate e sono contenute tuttora in alcuni farmaci contro l’obesità perché riducono la sensazione di fame. Vengono spacciate sotto forma di pasticche, raramente in polvere. I forti consumatori sono identificabili da loquacità, presenza di tremore alle mani, cute sudata, midriasi, ipermotilità, anche con gesti ripetitivi. La via di somministrazione preferita è quella endovenosa, anche se le anfetamine possono essere assunte per via orale, inalazione o fumo. L’uso continuo o di dosi elevate amplifica gli effetti collaterali, senza aumentare quelli piacevoli. E’ assodato che il consumatore di anfetamina rimane inappetente per lungo periodo e presenta gravi problemi di insonnia per durate variabili che possono arrivare comunque a parecchi giorni consecutivi. Tutto questo provoca una destabilizzazione fisica e mentale con conseguente depressione e forte ansia. L’uso prolungato, inoltre, comporta gravissimi stati maniaco-persecutori fino ad arrivare addirittura a sentire voci che ovviamente non esistono. A tutto questo va aggiunto che l’uso prolungato provoca al cervello effetti distruttivi a volte purtroppo irreversibili. Non è raro che l’assorbimento prolungato di anfetamine provoca forte intossicazione che in uno stato di acutezza causa overdose e gli effetti collaterali, tipo insufficienza cardiocircolatoria grave, provocano la morte.

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